6° Festival dei Giardini

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La ragione della geometria

Progettista Francini Elisa
Giardino 12
Padiglione 8

Johann Wolfgang von Goethe e Charles Darwin nonché molti botanici ce lo insegnano: ciascuna pianta in natura è un complesso di metamorfosi nei diversi stadi evolutivi. Immaginatevi un insieme di piante e ancor di più un insieme di piante composto dalla ragione dell’uomo: un giardino.
Il progetto presenta il cambio d’aspetto di un giardino con il trascorrere del tempo, come avviene il passaggio da una forma ad un’altra, da uno schema regolare e fisso a delle figure geometriche frammentarie e intrise di significato.
Il disegno parte dalla griglia a maglie quadrate, che sono gli assi delle piante a fusto. La regolarità di questi filari viene interrotta dalla presenza di tre forme geometriche: il triangolo di partenza, che raddoppiato genera il quadrato, il cui lato misura come il lato del pentagono. Un ulteriore trasformazione si ha inscrivendo nel pentagono una stella, i vertici del pentagono coincidono con le punte della stella.
I filari che coprono gran parte del giardino collinare inerbato sono di piante a fusto: da Cipressi (varietà di Bolgheri, Totem, argentato,…) ad alberi da frutto (diverse varietà di mele, pere, melograni, fichi, agrumi di limone e arance). Questa collina di filari è interrotta dall’aiuola ormai cementata con pavimentazione in pietra a forma di triangolo, dall’aiuola secca e abbandonata a forma di quadrato, dall’aiuola fiorita e profumata a forma di stella.
Le tre forme geometriche rappresentano tre possibili stadi di mutamento di un’area verde rigogliosa a bosco. Il primo stadio di trasformazione che è già in atto è quello del giardino mancante, dove la vegetazione ha lasciato il posto alla pietra grigia, o ancor peggio al cemento o all’asfalto, spesso pavimentazioni neppure drenanti. Questo luogo è a forma di triangolo rettangolo, rappresenta l’Uomo e il mondo terreno, la generazione
che si produce dalla divisione, raffigura l’inizio della perdita di equilibrio e di armonia, il pericolo.
Il secondo stadio di trasformazione che più probabilmente si verifica è quello del giardino abbandonato, sfiorito o forse già secco, dai colori giallognoli-grigiastri, dove c’è il sentore di solitudine e silenzio, dove non si vorrebbe passeggiare e ancor meno sostare, dal quale si cerca di fuggire quanto prima. Questo giardino è a forma di un quadrato, una figura antidinamica per eccellenza, il suo significato è quello dell’arresto, dell’istante isolato, della stabilità, rappresenta la tensione, lo scontro, l’ostacolo, la necessità di uno sforzo.
Il terzo stadio di trasformazione che si vorrebbe è quello del giardino fiorito, colorato, profumato, luminoso, un luogo ideale dove sostare, respirare e deliziare con lo sguardo il cuore e la mente. Questo giardino è a forma di un pentacolo, una stella a cinque punte, un simbolo magico, è vista nell’immaginario oltre che come fonte di luce, anche di speranza, è vista come un segno di equilibrio e di protezione.
Le tre differenti ambientazioni sono pavimentate, nella sequenza, con lastre in pietra grigia (tipo Piasentina), terra battura e ghiaino lavato bianco su tessuto non tessuto. Il percorso sinuoso di collegamento avviene con dei lastroni o tozzetti in cemento posati a secco sulla sabbia.
Nei diversi stadi evolutivi in cui si esprime la metamorfosi della pianta-giardino si vorrebbe far prevalere il carattere luminoso dalla stella, sta nella facoltà di pensare e nell’uso della ragione dell’uomo il saper studiare la forma e la misura degli oggetti che meglio dialoghino con la natura.

Costruttori del verde
  • Az. Agr. Vivai Piante La Gardenia
Sponsor
  • Gefri Costruzioni Srl
  • M&M Luce Srl

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